Conus (Chelyconus) ottiliae (Hoernes &
Auinger, 1879)
Descrizione e caratteristiche:
Il Conus ottiliae mostra
la stessa struttura generale del Conus sturi. La conchiglia del
Conus ottiliae è longilinea e sottile. L'esemplare più piccolo illustrato nella
figura 12 ha la spira depressa e le spire sono quasi piatte. La spira
dell'esemplare più grande, illustrato nella fig.13, è leggermente più elevata.
Entrambe le conchiglie sono solide, e non parve giustificato a Hoernes e
Auinger ritenerle appartenenti a specie diverse. In entrambi gli esemplari,
l'apice è appuntito e le restanti spire sono ornate con linee spirali ben
evidenti. Il labbro è sottile. L'ultimo giro è decorato con numerosi piccoli granuli
(Körnchen) disposti lungo linee spirali. Il labbro è parallelo e lo
spazio dell'apertura è identico sia alla base sia verso la spalla (1).
Anche secondo Sacco parrebbe quasi solo la
forma giovanile del Conus Sturi (Hoernes e Auinger).
Gli autori della specie l'attribuiscono ai Chelyconus, ma le forme elveziane
del Piemonte, che sembrano doversi considerare come varietà del Conus Ottiliae,
presentano diversi caratteri (specialmente le granulosità dell'angolo superiore
degli anfratti) che le avvicinano molto agli Stephanoconus a cui si potrebbero
quindi riferire. La specie in esame fu fondata sopra due soli esemplari di
Lapugy; quando se ne troveranno altri si potrà meglio giudicare se sia o no
conveniente il riferimento, ora alquanto dubbioso, qui proposto; in caso
negativo le forme piemontesi dell'Elveziano costituiscono una specie a sé,
Stephanoconus asperulus (Gene). È per tale incertezza che credo prudente per
ora confrontare le diverse forme elveziane del Piemonte colla tipica e
frequente forma asperulus. Sono forse varietà della specie in esame il C. granulatocinctus
May., il C. Vasseuri May., ecc (3).
Provvisoriamente, Sacco ritenne opportuno
dare una certa ampiezza al Conus Ottiliae, in modo da inglobarvi forme alquanto
diverse sia mioceniche sia plioceniche, talune molto
longovoidali, altre a limitata granulosità degli anfratti, ecc.; ciò
perchè esse sembrano presentare una facies complessiva abbastanza uniforme ed
inoltre sono rappresentate solo da pochissimi esemplari, quindi la
costituzione di nuove specie rimarrebbe alquanto incerta, tanto più che in
certi casi esiste il dubbio che trattisi di esemplari giovanili (3).
In
riferimento al Conus mediterraneus var. endorus, De Gregorio scrive “Più che
a ogni altro assomiglia al Conus ottiliae, da cui differisce per la mancanza
delle crenulazioni spirali, e per l’apertura un pochino più larga (ciò può però
dipendere dall’esser il labbro esterno logoro nell’esemplare austriaco). primi
giri sono spiralmente striati”
Rispetto al Conus
mediterraneus, le linee spirali formate da puntini scuri, che percorrono l’ultimo
giro, sono molto meno numerose e quindi più distanziate; la parte scura delle
linee spirali è formata da puntini, mai da lineette. L’apice è più appuntito.
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Conus ottiliae mm. 17 x 9 (1) |
Conus ottiliae mm. 24 x 11,5 (1) |
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Conus ottiliae var. asperula (3) |
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Conus ottiliae var.
ovulatina
(Sacco, 1893) - Elveziano(3) Osservazioni.
— “Ebbi ad osservare un esemplare il quale presenta un residuo di
colorazione a lineette trasversali interrotte bianche e brune,
ricordando alquanto la colorazione del Chelyconus mediterraneus e d'altri
Chelyconus, ciò che appoggierebbe quindi l'attribuzione del Conus Ottiliae a
questo sottogenere. Però anche fra gli Stephanoconus osservansi, benché meno
comunemente, simili colorazioni”(3). |
Conus ottiliae var.
longogracilis (Sacco, 1893) (3) Elveziano |
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Conus ottiliae (5) |
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Distribuzione:
Tortoniano (Miocene superiore) : S. Agata,
Montegibbio (alquanto rara). (Sacco)
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Conus ottiliaemm. 12,5 x 7 Badeniano – Letkes (Ungheria) [AZFC 532-01] |
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Conus ottiliae mm. 10,0 x 5,5 Rethymno a 800 m. s.l.m.
– Creta [AZFC
N. 486-01] |
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Conus ottiliae mm. 15,6 x 8,3 Rethymno a 800 m. s.l.m. – Creta [AZFC
N. 486-02] |
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Conus
ottiliae
NHMW 1870/0033/0009 mm. 24,9 x 12,1 Figs 29 G1–G3 Syntype Lăpugiu de Sus (Romania) illustrated in
Hoernes & Auinger (1879, pl. 6, fig. 13) holotype of Conus
ottiliae miolapugyensis (Sacco, 1893) |
Conus ottiliaeNHMW
1847/0061/0001 mm. 23,1 x
11,4 Figs 29 H1–H3 Szob (Hungary) |
Conus
ottiliae(1) mm. 17
x 9 |
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Conus ottiliae mm. 15,6 x 8,3 Rethymno
a 800 m. s.l.m. Creta [AZFC
N. 486-02] |
Conus
ottiliae
mm. 12,5 x 7 Badeniano Letkes (Ungheria) [AZFC 532-01] |
Conus ottiliae mm. 10,0 x 5,5 Rethymno a 800 m. s.l.m.
– Creta [AZFC N. 486-01]
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Bibliografia Consultata
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(2) -
Bullettino della Società Malacologica Italiana 1885 – De Gregorio